Giacomo Sambusida
2004-06-10 17:54:52 UTC
Allora, prima di tutto mi scuso e mi cospargo il capo di cenere per avere,
in primo luogo, tranciato giudizi con l'accetta e frettolosamente, partito
troppo a giustiziere.
Come vi ho detto avevo rivisto tutto perché la prima spiegazione era
piuttosto alla buona, e pure la seconda che mi ero fatto aveva degli errori,
oltre ad essere molto macchinosa.
Ho cercato di acquisire più informazioni possibili per il momento, ed ora
direi che il formato "più giusto"... è quello Medusa. Il problema è che
intorno al processo adoperato per le riprese del film e a questo genere di
cose c'è una gran confusione. Mi è stato di grande aiuto
www.widescreenmuseum.com (per quanto riguarda formati su pellicola,
Technirama etc.).
Cercherò di spiegare la situazione chiaramente e saltando tanti passaggi
(prove e prove di ridimensionamento col viewer, calcoli etc.) che
appesantiscono il tutto... Mi prenderete in parola.
Il Gattopardo fu girato in Technirama. L'area catturata dalla cinepresa, la
sua visuale, era 2.25:1. La pellicola era a trazione orizzontale e
l'immagine impressionata era in un rapporto intorno al 1.50:1, con una
anamorfosi in ripresa 1.5x. Chi ha visto il film nella versione restaurata
del 1991 si ricorderà sicuramente che questa cosa, del Technirama e della
cinepresa a trazione orizzontale, viene spiegata all'inizio, prima dei
titoli di testa.
I film girati in Technirama venivano stampati o su 35mm o su 70mm.
Nel caso della pellicola 35mm, venivano proiettati con un'anamorfosi 2x,
facendo risultare un'immagine 2.35:1. L'immagine sul positivo era più o meno
anamorfizzata ulteriormente e riproporzionata rispetto al negativo a seconda
che il film fosse corredato di suono stereo su tracce magnetiche, o
magnetiche più ottiche, magari con perforatura Cinemascope; oppure con mono
semplice su colonna ottica. Tutto questo perché le tracce, occupando più o
meno spazio, toglievano o lasciavano spazio per l'immagine (se ne avete
voglia visitate quel sito e capirete tutto): di conseguenza per non ottenere
in proiezioni formati troppo larghi si doveva proporzionare adeguatamente.
Questo formato ebbe molta fortuna anche perché poteva essere compatibile con
lo standard Cinemascope.
Nel caso della pellicola 70mm, il film veniva stampato su questa
riproporzionandola ad un rapporto 2.21:1, e proiettato così com'era, senza
anamorfosi. Questa pellicola lasciava molto spazio per le piste magnetiche,
che potevano essere anche sei, e per il momento non ho trovato alcuna
menzione di film su 70mm con una sola semplice colonna sonora ottica. Quando
i film girati in Technirama venivano stampati così su 70mm, si diceva che
erano in "SuperTechnirama 70". Quindi, molto importante, la tecnica di
ripresa era comunque Technirama, e non SuperTechnirama 70, come molte
descrizioni ed indicazioni sparse qua e là per la rete possono far capire!
Inoltre, sembra che molti film girati in Technirama, per cavalcare il
prestigio del marchio, anche se presentati proiettati da una stampa 35mm,
venivano pubblicizzati come essere in SuperTechnirama 70; d'altro canto,
c'erano distributori che dicevano ai vari cinema di pubblicizzare i film
dicendo che erano semplicemente in Technirama, se proiettati da 35mm. Quindi
immaginatevi la difficoltà nel capire ora come veramente stavano le cose.
Ma teniamo presente questo aspetto importante: al contrario di quello che
dicono nel confronto su dvdbeaver, l'area del formato 2.21:1 non mostrava
meno cose che del 2.35:1! Le cose contenute orizzontalmente erano le stesse,
perché si trattava di riproporzionamento, non di taglio!
Il sonoro originale del Gattopardo è in mono. E sospetto che non sia stato
mai stampato su 70mm, se dovesse essere confermato che su questo formato non
si facevano film con una sola colonna ottica (se la vogliamo mettere un po'
sulla supposizione... che senso avrebbe avuto, poi, fare le piste magnetiche
stereo per un film mono?). Purtroppo su questo punto non ho ancora
informazioni determinanti. Ho fatto caso però che su un poster francese
(quello che c'è nella recensione di dvdbeaver) il film è annunciato in
Cinemascope. Fa pensare ad una proiezione da 35mm Cinemascope-compatibile.
Purtroppo, però, non sappiamo quanto questo variasse da cinema a cinema.
Ho trovato (http://www.proiezionisti.com/pagine/colonna.php) che la colonna
sonora ottica dovrebbe essere larga 2,5mm.
Dobbiamo trovare una spiegazione a quel taglio Criterion sulla sinistra.
Supponiamo che l'area fosse coperta dalla colonna sonora. Prendiamo il
negativo di Spartacus che si può trovare in www.widescreenmuseum.com nelle
pagine sul Technirama. Col viewer ed un po' di calcoli si ritaglia
l'immagine, si riproporziona a 4:3 (1.33:1) su 25mm di orizzontale (ovvero
l'area a disposizione). Sempre dopo le dovute proporzioni ci buttiamo sopra,
a sinistra, una ipotetica colonna sonora. Vediamo che a raddoppiare in
larghezza l'immagine (la proiezione da 35mm era in 2x) si ottiene 2.40:1. Un
po' troppo rispetto al 2.20:1 dichiarato da Criterion, ancora di più dal
2.16:1 reale! Se poi facciamo il tagliettino del'1,7% in cima come c'è
nell'immagine Criterion, otteniamo addirittura un 2.70:1. Siamo decisamente
fuori strada.
Prendiamo l'immagine della stampa su 70mm sempre da quelle pagine. Sempre
facendo le prove e le proporzioni per vedere quanto occuperebbe la colonna
sonora, vengono fuori formati molto vicini a quello Criterion.
E ora dopo tutte queste prove ed i (pochi) dati certi con i quali abbiamo
cominciato, passiamo a ciò che sappiamo veramente, e che anche senza prove
basterebbe.
La Criterion dichiara:
- formato originale SuperTechnirama 2.20:1
- trasferimento fatto a partire dal negativo 35mm orizzontale
- Rotunno supervisore del trasferimento su SuperDatacine
- colonna sonora ripresa dalla mono dei positivi 35mm
- durata 185'
La Medusa:
- formato originale 2.35:1
- Rotunno ha approvato master e telecine
- durata 180'
(vedi recensione su AF Digitale e
http://www.italica.rai.it/principali/multimedia/dvd/gattopardo.htm)
Vediamo che la Criterion sbaglia a dire che il suo 2.20:1 è il formato
originale SuperTechnirama, perché questo non avrebbe avuto il taglio sulla
sinistra, ma avrebbe mostrato lo stesso che il 2.35:1. E poi sono partiti
dal negativo, vuol dire che il formato finale l'hanno presunto!
La colonna è ripresa dalla mono ottica dei positivi 35mm: e pure questo, con
le ragioni di cui sopra, fa pensare che il Gattopardo non sia mai stato
stampato su 70mm.
La cosa buffa sarebbe che Rotunno ha approvato entrambe le versioni. Forse,
per la Criterion, ha approvato il trasferimento, non il taglio successivo.
Insomma sembra che alla Criterion abbiano preso un abbaglio e abbiano
pensato che il film fosse in SuperTechnirama 70, e che il 2.21:1 (o 2.20:1,
siamo lì) derivasse da un taglio per colonna sonora. E, se non c'erano che
stampe 35mm, ma anche se non fosse così, poiché le cose catturate nelle
immagini dovevano essere le stesse, 35mm o 70mm, l'immagine giusta per
larghezza è quella Medusa.
Per i taglietti in cima alla Criterion e in fondo alla Medusa ho lasciato
perdere perché siamo finiti nell'inutilità di spiegarli.
Ma alla fine, sapete cosa è il peggio? Me ne sono accorto poco fa, per caso,
tirate le fila della questione immagine. La versione Medusa dura 180' invece
che 185', ma perché è in PAL. Quindi su questo aspetto le due edizioni si
equivalgono. Purtroppo la durata originale del Gattopardo è 205'. Come
risulta da due libri che ho su Visconti, da www.luchinovisconti.net, dalla
copia che viene proiettata al cinema dell'università. Parliamo di due
edizioni equivalentemente tagliate, insomma. E, ironia della sorte, per
vedere questa grossa mancanza bastava guardare le specifiche dei DVD, senza
fare tante ricerche.
E' forse il mio film preferito e credo ce ne sia abbastanza per essere
delusi ed anche un po' arrabbiati. Soprattutto con questo "Rotunno che
supervisiona ed approva" qua e là due formati diversi per un film tagliato.
Per quanto riguarda la durata si potrebbe concedere che il fotografo non
sapesse di preciso quanto dovesse durare il film, ma per quanto riguarda
l'immagine viene da pensare che non abbia fatto che dire «sì, prendete pure
questa copia che è buona, ciao» (anche se sarebbe interessante vedere
l'intervista). Non si può nemmeno pensare che il film sia corto perché si
tratta di una versione americana: c'è anche l'italiana nell'edizione
Criterion e pure la Medusa che è italiana (e questo è grave) è parimenti
tagliata!
Sembra che sia la scelta del male peggiore... Mi è parso di aver visto anche
un'edizione francese per la rete, chissà com'è...
Ora mi fermo un po' perché ci sono stato tre giorni su questa cosa, stavo
diventando matto. Guarderò se mi dovesse capitare di scoprire dell'altro e
maggiori precisazioni, ma direi che è abbastanza, e comunque quei 20 minuti
non ce li ridà nessuno.
Giacomo
p.s. ieri ho scritto anche alla Criterion per chiedere ragione di quel
taglio tirando in ballo il fatto dell'immagine che deve essere la stessa. Se
mi risponderanno vi farò sapere.
in primo luogo, tranciato giudizi con l'accetta e frettolosamente, partito
troppo a giustiziere.
Come vi ho detto avevo rivisto tutto perché la prima spiegazione era
piuttosto alla buona, e pure la seconda che mi ero fatto aveva degli errori,
oltre ad essere molto macchinosa.
Ho cercato di acquisire più informazioni possibili per il momento, ed ora
direi che il formato "più giusto"... è quello Medusa. Il problema è che
intorno al processo adoperato per le riprese del film e a questo genere di
cose c'è una gran confusione. Mi è stato di grande aiuto
www.widescreenmuseum.com (per quanto riguarda formati su pellicola,
Technirama etc.).
Cercherò di spiegare la situazione chiaramente e saltando tanti passaggi
(prove e prove di ridimensionamento col viewer, calcoli etc.) che
appesantiscono il tutto... Mi prenderete in parola.
Il Gattopardo fu girato in Technirama. L'area catturata dalla cinepresa, la
sua visuale, era 2.25:1. La pellicola era a trazione orizzontale e
l'immagine impressionata era in un rapporto intorno al 1.50:1, con una
anamorfosi in ripresa 1.5x. Chi ha visto il film nella versione restaurata
del 1991 si ricorderà sicuramente che questa cosa, del Technirama e della
cinepresa a trazione orizzontale, viene spiegata all'inizio, prima dei
titoli di testa.
I film girati in Technirama venivano stampati o su 35mm o su 70mm.
Nel caso della pellicola 35mm, venivano proiettati con un'anamorfosi 2x,
facendo risultare un'immagine 2.35:1. L'immagine sul positivo era più o meno
anamorfizzata ulteriormente e riproporzionata rispetto al negativo a seconda
che il film fosse corredato di suono stereo su tracce magnetiche, o
magnetiche più ottiche, magari con perforatura Cinemascope; oppure con mono
semplice su colonna ottica. Tutto questo perché le tracce, occupando più o
meno spazio, toglievano o lasciavano spazio per l'immagine (se ne avete
voglia visitate quel sito e capirete tutto): di conseguenza per non ottenere
in proiezioni formati troppo larghi si doveva proporzionare adeguatamente.
Questo formato ebbe molta fortuna anche perché poteva essere compatibile con
lo standard Cinemascope.
Nel caso della pellicola 70mm, il film veniva stampato su questa
riproporzionandola ad un rapporto 2.21:1, e proiettato così com'era, senza
anamorfosi. Questa pellicola lasciava molto spazio per le piste magnetiche,
che potevano essere anche sei, e per il momento non ho trovato alcuna
menzione di film su 70mm con una sola semplice colonna sonora ottica. Quando
i film girati in Technirama venivano stampati così su 70mm, si diceva che
erano in "SuperTechnirama 70". Quindi, molto importante, la tecnica di
ripresa era comunque Technirama, e non SuperTechnirama 70, come molte
descrizioni ed indicazioni sparse qua e là per la rete possono far capire!
Inoltre, sembra che molti film girati in Technirama, per cavalcare il
prestigio del marchio, anche se presentati proiettati da una stampa 35mm,
venivano pubblicizzati come essere in SuperTechnirama 70; d'altro canto,
c'erano distributori che dicevano ai vari cinema di pubblicizzare i film
dicendo che erano semplicemente in Technirama, se proiettati da 35mm. Quindi
immaginatevi la difficoltà nel capire ora come veramente stavano le cose.
Ma teniamo presente questo aspetto importante: al contrario di quello che
dicono nel confronto su dvdbeaver, l'area del formato 2.21:1 non mostrava
meno cose che del 2.35:1! Le cose contenute orizzontalmente erano le stesse,
perché si trattava di riproporzionamento, non di taglio!
Il sonoro originale del Gattopardo è in mono. E sospetto che non sia stato
mai stampato su 70mm, se dovesse essere confermato che su questo formato non
si facevano film con una sola colonna ottica (se la vogliamo mettere un po'
sulla supposizione... che senso avrebbe avuto, poi, fare le piste magnetiche
stereo per un film mono?). Purtroppo su questo punto non ho ancora
informazioni determinanti. Ho fatto caso però che su un poster francese
(quello che c'è nella recensione di dvdbeaver) il film è annunciato in
Cinemascope. Fa pensare ad una proiezione da 35mm Cinemascope-compatibile.
Purtroppo, però, non sappiamo quanto questo variasse da cinema a cinema.
Ho trovato (http://www.proiezionisti.com/pagine/colonna.php) che la colonna
sonora ottica dovrebbe essere larga 2,5mm.
Dobbiamo trovare una spiegazione a quel taglio Criterion sulla sinistra.
Supponiamo che l'area fosse coperta dalla colonna sonora. Prendiamo il
negativo di Spartacus che si può trovare in www.widescreenmuseum.com nelle
pagine sul Technirama. Col viewer ed un po' di calcoli si ritaglia
l'immagine, si riproporziona a 4:3 (1.33:1) su 25mm di orizzontale (ovvero
l'area a disposizione). Sempre dopo le dovute proporzioni ci buttiamo sopra,
a sinistra, una ipotetica colonna sonora. Vediamo che a raddoppiare in
larghezza l'immagine (la proiezione da 35mm era in 2x) si ottiene 2.40:1. Un
po' troppo rispetto al 2.20:1 dichiarato da Criterion, ancora di più dal
2.16:1 reale! Se poi facciamo il tagliettino del'1,7% in cima come c'è
nell'immagine Criterion, otteniamo addirittura un 2.70:1. Siamo decisamente
fuori strada.
Prendiamo l'immagine della stampa su 70mm sempre da quelle pagine. Sempre
facendo le prove e le proporzioni per vedere quanto occuperebbe la colonna
sonora, vengono fuori formati molto vicini a quello Criterion.
E ora dopo tutte queste prove ed i (pochi) dati certi con i quali abbiamo
cominciato, passiamo a ciò che sappiamo veramente, e che anche senza prove
basterebbe.
La Criterion dichiara:
- formato originale SuperTechnirama 2.20:1
- trasferimento fatto a partire dal negativo 35mm orizzontale
- Rotunno supervisore del trasferimento su SuperDatacine
- colonna sonora ripresa dalla mono dei positivi 35mm
- durata 185'
La Medusa:
- formato originale 2.35:1
- Rotunno ha approvato master e telecine
- durata 180'
(vedi recensione su AF Digitale e
http://www.italica.rai.it/principali/multimedia/dvd/gattopardo.htm)
Vediamo che la Criterion sbaglia a dire che il suo 2.20:1 è il formato
originale SuperTechnirama, perché questo non avrebbe avuto il taglio sulla
sinistra, ma avrebbe mostrato lo stesso che il 2.35:1. E poi sono partiti
dal negativo, vuol dire che il formato finale l'hanno presunto!
La colonna è ripresa dalla mono ottica dei positivi 35mm: e pure questo, con
le ragioni di cui sopra, fa pensare che il Gattopardo non sia mai stato
stampato su 70mm.
La cosa buffa sarebbe che Rotunno ha approvato entrambe le versioni. Forse,
per la Criterion, ha approvato il trasferimento, non il taglio successivo.
Insomma sembra che alla Criterion abbiano preso un abbaglio e abbiano
pensato che il film fosse in SuperTechnirama 70, e che il 2.21:1 (o 2.20:1,
siamo lì) derivasse da un taglio per colonna sonora. E, se non c'erano che
stampe 35mm, ma anche se non fosse così, poiché le cose catturate nelle
immagini dovevano essere le stesse, 35mm o 70mm, l'immagine giusta per
larghezza è quella Medusa.
Per i taglietti in cima alla Criterion e in fondo alla Medusa ho lasciato
perdere perché siamo finiti nell'inutilità di spiegarli.
Ma alla fine, sapete cosa è il peggio? Me ne sono accorto poco fa, per caso,
tirate le fila della questione immagine. La versione Medusa dura 180' invece
che 185', ma perché è in PAL. Quindi su questo aspetto le due edizioni si
equivalgono. Purtroppo la durata originale del Gattopardo è 205'. Come
risulta da due libri che ho su Visconti, da www.luchinovisconti.net, dalla
copia che viene proiettata al cinema dell'università. Parliamo di due
edizioni equivalentemente tagliate, insomma. E, ironia della sorte, per
vedere questa grossa mancanza bastava guardare le specifiche dei DVD, senza
fare tante ricerche.
E' forse il mio film preferito e credo ce ne sia abbastanza per essere
delusi ed anche un po' arrabbiati. Soprattutto con questo "Rotunno che
supervisiona ed approva" qua e là due formati diversi per un film tagliato.
Per quanto riguarda la durata si potrebbe concedere che il fotografo non
sapesse di preciso quanto dovesse durare il film, ma per quanto riguarda
l'immagine viene da pensare che non abbia fatto che dire «sì, prendete pure
questa copia che è buona, ciao» (anche se sarebbe interessante vedere
l'intervista). Non si può nemmeno pensare che il film sia corto perché si
tratta di una versione americana: c'è anche l'italiana nell'edizione
Criterion e pure la Medusa che è italiana (e questo è grave) è parimenti
tagliata!
Sembra che sia la scelta del male peggiore... Mi è parso di aver visto anche
un'edizione francese per la rete, chissà com'è...
Ora mi fermo un po' perché ci sono stato tre giorni su questa cosa, stavo
diventando matto. Guarderò se mi dovesse capitare di scoprire dell'altro e
maggiori precisazioni, ma direi che è abbastanza, e comunque quei 20 minuti
non ce li ridà nessuno.
Giacomo
p.s. ieri ho scritto anche alla Criterion per chiedere ragione di quel
taglio tirando in ballo il fatto dell'immagine che deve essere la stessa. Se
mi risponderanno vi farò sapere.